- Aggiornato il - News

201127 Covid tuta protettiva d3368cc63 1

Piano di emergenza aziendale… come comportarsi di fronte all’epidemia?

di Stefano Torti

Se da un lato cresce la consapevolezza della necessità di aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi per stimare la presenza del rischio di infezione da Covid-19, è altrettanto importante definire delle istruzioni per affrontare e gestire l’eventuale presenza di un caso di positività all’interno dell’Azienda.

Le indicazioni del Sistema Sanitario Nazionale sono molto chiare per il soggetto che sospetta i sintomi della malattia (contatto con il medico curante, informativa all’Azienda Sanitaria Nazionale, raccolta informazioni in merito a persone e luoghi frequentati, ecc) ma non possono entrare nello specifico della gestione di una segnalazione che può avvenire all’interno dell’Azienda.

Siccome questa eventualità è da considerarsi a tutti gli effetti come un’emergenza aziendale, si ritiene utile suggerire la modifica del Piano di gestione dell’Emergenza con l’indicazione di ruoli, responsabilità e modalità di intervento da parte della squadra di emergenza.

Oltre alle indicazioni strettamente operative da distribuire agli addetti all’emergenza (formazione specifica sui rischi da Covid-19, DPI in dotazione, utilizzo del termometro, identificazione dei locali di segregazione, modalità di informazione e comunicazione ai colleghi, procedure di sanificazione dei locali, ecc) si ricorda che una caratteristica del piano di emergenza per epidemie e pandemie è legata al fatto che l’emergenza possa comportare l’indisponibilità contemporanea di diversi dipendenti e solo indirettamente possa comportare l’indisponibilità di macchinari e sistemi informativi.

Ecco alcuni spunti che possono essere compresi nel piano di emergenza:

  1. Monitoraggio del livello di assenteismo dei dipendenti in preparazione ad un aumento di incidenza elevato; il piano di emergenza potrebbe valutare quale è il numero minimo di dipendenti necessari per mantenere l’operatività aziendale e quali sono i reparti o i settori chiave.
  2. Avviare un piano di formazione incrociata dei dipendenti, che possa sopperire almeno in parte alla diminuzione del personale e delle competenze specifiche.
  3. Individuare le funzioni aziendali essenziali e, nell’ottica di garantire il più possibile continuità di fornitura è utile ad esempio identificare possibili fornitori alternativi, stabilire delle priorità nel fornire servizi alla clientela e stabilire una scala di priorità interne nella sospensione temporanea di alcune specifiche attività.
  4. Se l’azienda opera in insediamenti diversi, verificare fino a che punto è possibile distribuire presso altri insediamenti alcune funzioni critiche aziendali.
  5. Prevedere la possibilità di lavoro a domicilio o ridotti orari di lavoro, per evitare che i dipendenti operino in condizioni di elevato stress fisico e mentale.
  6. Aggiornare i dipendenti sulla situazione in evoluzione, per evitare la diffusione di informazioni non accurate o addirittura false.

Una volta aggiornato il piano di gestione delle emergenze si suggerisce di effettuare una vera e propria simulazione di intervento e di verbalizzarla, così come si usa di solito con le prove di evacuazione o di emergenza ambientale, al fine di individuare eventuali criticità e implementare azioni di miglioramento.