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Epidemia influenzale. Programma di prevenzione e protezione.

di Franco Arborio ed Edoardo Mattiello

La situazione attuale

Da fonti ufficiali, in data odierna, risultano, attualmente, in tutto il mondo, 28.334 persone infette dal virus coronavirus e 565 morti. In Cina risultano 28.070 persone infette, di cui 3.859 in serie condizioni e 563 morti. Negli altri 29 paesi, dove sono stati riscontrati 219 casi, quattro soggetti risultano in serie condizioni e si registrano due morti.

Comparando queste cifre, soprattutto quelle riferite a paesi diversi dalla Cina, sulla cui trasparenza nella comunicazione dei dati sono stati avanzati dubbi da alcune fonti, la mortalità per la malattia pare, attualmente, attestarsi intorno all’1%. Mentre, se tutti i soggetti in serie condizioni morissero si raggiungerebbe la percentuale del 3%.

Attualmente i morti risultano in gran parte uomini, di cui, più dell’80 per cento, aveva più di 60 anni e problemi di salute preesistenti. La maggior parte delle morti, risultano avvenute nella provincia di Hubei, dove si trova Wuhan.

In base al quadro attuale, si ritiene che un viaggio di lavoro all’estero possa essere condotto con serenità adottando alcune cautele:

  • Evitare i viaggi in Cina;
  • Evitare di fare viaggiare persone ultrasessantenni;
  • Durante gli spostamenti in aree molto affollate (per esempio, centri commerciali a forte richiamo internazionale e hub dei trasporti) utilizzare una mascherina FFP2.
  • Utilizzare una mascherina FFP2 durante il volo in aereo;
  • Lavarsi frequentemente le mani con gel disinfettante;
  • Mantenere una certa distanza – almeno 1 metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata;
  • Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, perché le mani possono toccare superfici contaminate dal virus e, conseguentemente, trasmettere il virus dalle superfici al corpo”.

 Sviluppo dell’epidemia

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) suddivide lo sviluppo di una epidemia in 6 stadi:

  1. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Un sottotipo di virus in influenzale che ha causato infezioni nell’uomo può essere presente negli animali
  2. Nessun nuovo sottotipo virale isolato nell’uomo. Comunque, la circolazione negli animali di sottotipi virali influenzali pone un rischio sostanziale di malattia per l’uomo
  3. Infezione nell’uomo con un nuovo sottotipo ma non con trasmissione da uomo a uomo o rare prove di trasmissione
  4. Piccoli cluster con limitata trasmissione fra uomo e uomo ma con una diffusione altamente localizzata
  5. Grandi cluster ma con diffusione interumana ancora limitata e localizzata indica che il virus migliora il suo adattamento all’uomo
  6. Aumentata a prolungata trasmissione nella popolazione in genere.

 La gestione del rischio

È importante innanzi tutto comprendere se nello specifico ambito di attività di ogni singola impresa, abbia senso inserire il rischio epidemiologico tra quelli significativi.

La valutazione, sempre fatta per iscritto, deve tenere conto se:

  • Il personale dell’azienda può ragionevolmente venire a contatto di persone che possono trasmettere il virus;
  • Quanto personale può essere ragionevolmente esposto
  • Con quale potenziale frequenza
  • In quali luoghi.
  • Quali sono le misure messe in atto per mitigare il rischio (dispositivi di protezione individuale, prodotti igienizzanti ecc)
  • Qual è la formazione erogata al personale potenzialmente esposto

Sulla base dei risultati ottenuti si prendono i provvedimenti necessari andando ad integrare i piani di gestione delle emergenze simulando ad esempio la presenza di virus all’interno dell’azienda o il recupero di personale aziendale presente in aree del mondo dove vi è la diffusione del virus.

Altro aspetto importante per garantire la gestione ordinaria dell’azienda è quello di simulare la capacità di continuità del business anche in assenza di una percentuale di dipendenti assenti poiché coinvolti nella stessa epidemia anche attraverso modalità di lavoro a distanza

Pianificazione dell’organizzazione aziendale

Al fine di non farsi trovare impreparati nel caso fosse necessario affrontare una situazione di criticità, l’azienda dopo aver effettuato la valutazione del rischio, deve mettere in atto, se ritenuto necessario, una serie di misure atte a gestire efficacemente la situazione.

Come prima misura è necessario definire un team in grado di poter stabilire un piano operativo ed in grado di comunicare direttamente con i vertici aziendali.

Il team dovrà definire quali sono le aree strategiche dell’azienda che devono essere garantite al fine di dare continuità al business effettuare simulazioni dell’impatto che può avere l’eventuale epidemia, mantenere contatti diretti con gli enti preposti per avere informazioni costanti sull’evoluzione del virus e tante altri aspetti di rilevanza.

Come EcoSafe siamo in grado di collaborare con le organizzazioni che vogliano affrontare in maniera organizzata questi importanti aspetti.


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