Lo studio dei comportamenti e dell’Human Factor (Fattore Umano) ha significative implicazioni in termini di salute e sicurezza sul lavoro; in particolare, le ricerche in merito si sono concentrate sull’analisi degli errori e sulle competenze cognitive note come “non technical skills”.
I primi studi in materia, risalenti agli anni ’70 e focalizzati soprattutto sul settore dell’aviazione militare e civile, hanno restituito risultati che sono poi stati applicati con successo ad altri settori in cui le conseguenze di errori o comportamenti sbagliati hanno impatti rilevanti (energia, medicina, mondo della finanza). Sino agli anni ’40 si pensava che per compiere in maniera adeguata e sicura un compito e svolgere una funzione fosse essenzialmente necessario un unico requisito, ossia la giusta abilità ed esperienza (approccio “RightStuff”). A questo metodo d’indagine si è poi gradatamente sostituito l’approccio “Human Factor”, partendo dal presupposto che nel settore del trasporto aereo, la maggior parte degli incidenti non era legato a mancanza di abilità o inesperienza del pilota, ma a fattori quali la comunicazione tra i membri dell’equipaggio, coordinamento e capacità di prendere decisioni in tempo reale.
Il focus delle ricerche si è quindi spostato sulla questione dell’Affidabilità Umana intesa come “probabilità di riuscire a portare a termine un determinato compito senza commettere errori”.
Il Fattore Umano si riferisce a quegli elementi quali lavoro, organizzazione, e individuo che hanno influenza sul comportamento e, dunque, anche conseguenze sugli obiettivi di salute e sicurezza.
L’obiettivo primario dell’approccio “Fattore Umano” è il miglioramento del livello di affidabilità dell’operatore e, più in generale, del sistema all’interno del quale il singolo lavoratore opera, tenendo conto della complessità di tutti gli elementi con i quali egli si deve interfacciare.Ciò implica, evidentemente, la tendenza a minimizzare la presenza di errori: le più dirette applicazioni connesse agli studi sul Fattore Umano analizzano infatti l’Errore Umano, inteso come squilibrio tra le componenti del sistema “uomo-macchina-ambiente” che provoca un abbassamento dell’affidabilità dell’intero sistema anche se le singole componenti mantengono elevata affidabilità.
Per una corretta analisi di uno o più dei molteplici aspetti che caratterizzano un’organizzazione, come ad esempio un’azienda, occorrerà quindi, innanzitutto, studiare:
- l’organizzazione nel suo complesso,
- addentrarsi nell’insieme di relazioni che legano i suoi elementi, (i materiali, le regole, le persone),
- passare, infine, alla gestione dei “modi di essere ed agire” dei gruppi sociali di individui.
Il Fattore Umano si riferisce, quindi, a lavoro, organizzazione e individuo; tutti e tre questi fattori influiscono sul comportamento e quindi anche sulla salute e la sicurezza nel luogo di lavoro. Per ridurre i rischi connessi al Fattore Umano occorre intervenire, in primis, sulle modalità di gestione del lavoro e poi sul comportamento del singolo individuo.
La Normativa Europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro riconosce l’importanza dell’Human Factor e sottolinea la necessità di creare modelli organizzativi che ne tengano conto, modelli che includano la formazione e l’informazione del lavoratore e la programmazione di attività che coinvolgano tutti i lavoratori (azioni di prevenzione).Tali principi vengono riportati dalla norma UNI ISO 45001 (Occupational health and safety management systems — Requirements with guidance for use) e dalle Linee Guida UNI-INAIL per i Sistemi di Gestione di Salute e Sicurezza sul Lavoro.
La prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro deve considerare il sistema lavorativo nel suo insieme, quindi prendere in considerazione tutte le condizioni che potrebbero portare a un infortunio.Secondo diversi studi il Fattore Umano ricopre una responsabilità predominante negli incidenti sul lavoro, seppure non esistano statistiche esatte su tale argomento perché c’è una difformità nella raccolta dei dati in Europa e perché spesso i dati riguardanti gli incidenti che si verificano non sono adeguatamente completi per poter valutare l’effettiva incidenza del Fattore Umano.Rimane il fatto che è sempre maggiore l’interesse a creare sistemi in grado di neutralizzare o minimizzare i comportamenti negligenti o difformi rispetto a quanto previsto dalla norma; in questo frangente è fondamentale distinguere il comportamento scorretto dall’errore involontario.
Il corso dedicato a RSPP, ASPP, Datori di lavoro e Dirigenti.
Il percorso formativo si pone come obbiettivo primario quello di far ben comprendere l’importanza di considerare il Fattore Umano come elemento chiave all’interno di tutte le attività lavorative ed in particolare si articola nell’analisi di tutti quei fattori che incidono sulla normale attività lavorativa in cui l’uomo fa da “attore”.
Il corso terrà nelle giornate 05,06 e 07 ottobre, presso la sede di Ecosafe,
Nell’introduzione al corso, infatti, viene richiamata l’attenzione sul progressivo rilievo assunto dai fattori umani nel rapporto tra gli operatori di qualunque attività produttiva o di servizio con i loro ruoli e ambienti lavorativi. L’introduzione della tecnologia avanzata ha modificato la ripartizione dei compiti tra uomo e macchina, affidando all’essere umano attività sempre più centrate sulle sue capacità cognitive. Gli esempi di incidenti e l’esposizione dei modelli esplicativi dei processi mentali che governano il comportamento umano costituiscono una solida base di riflessione e di conoscenza, indispensabili per l’efficacia del percorso formativo.
Obbiettivo dell’analisi del binomio uomo/ambiente è mostrare come le prestazioni dell’uomo siano decisamente influenzate dalle caratteristiche dell’ambiente di lavoro. La riduzione degli errori umani e l’ottimizzazione del rendimento sul lavoro è possibile riconoscendo innanzitutto i limiti, le capacità e le esigenze umane e successivamente progettando, modificando le caratteristiche dell’ambiente in cui egli opera in modo da renderli reciprocamente compatibili.
L’intervento umano nell’attività produttiva, caratterizzato dalle qualità personali dell’individuo nell’incontro con gli altri individui e con l’impegno lavorativo, il contesto sociale di riferimento nel quale si colloca l’attività lavorativa e la microsocietà aziendale, vengono analizzati, procedendo attraverso la tipicità del lavoro nei suoi aspetti del lavoro di gruppo, delle peculiari modalità comunicative e delle caratteristiche specifiche dei compiti e degli obbiettivi.
L’accorpamento e la successione temporale degli argomenti del corso segue un disegno preciso: portare il discente ad una crescente consapevolezza del rischio e delle sue responsabilità all’interno dell’ambiente lavorativo. In particolare, dopo aver preso coscienza delle sue capacità e dei suoi limiti nel suo rapporto con l’ambiente fisico di lavoro con le sue peculiari caratteristiche, il discente affronta che cosa comporti il lavorare in un ambiente socio-tecnico, con mansioni e compiti assegnati, ed infine arriva a comprendere, affrontando il tema dell’errore quali possano essere le conseguenze di un’attività svolta in situazioni “non ideali”.
PROGRAMMA DEL CORSO
- Introduzione alla gestione della sicurezza e fattori umani
- Cultura della sicurezza/fattori organizzativi
- L’errore umano
- Prestazioni umane e limitazioni Ambiente Procedure, informazioni, strumenti e pratiche
- Comunicazione
- Lavoro di squadra
- Professionalità e integrità
- Programma di sicurezza dell’organizzazione
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PERCHÉ PARTECIPARE
Da anni continuiamo ad avere in media tre morti al giorno. Perché?
La risposta è semplice: far acquisire a chi si occupa attivamente di sicurezza nelle organizzazioni importanti strumenti, subito applicabili, per migliorare la sensibilità alla sicurezza sul lavoro in azienda.
Sicuramente le cause non sono da ricercare nella mancanza di norme o alla poca volontà delle persone che operano nell’ambito della sicurezza (HSE manager – RSPP) o alla mancanza di adeguamenti tecnici su macchine, impianti, strumenti. Le cause sono da ricercare nei comportamenti delle persone derivanti dalla poca sensibilità alla sicurezza sia dei vertici aziendali che dei lavoratori.
Con questo percorso, si potranno acquisire validi supporti per poter essere maggiormente incisivi e più determinati nello svolgere il proprio ruolo